a cura di ADB ITALIA
Andrea Casaccio inizia lo studio della chitarra classica nel 1996. Contemporaneamente si impegna in diversi progetti di musica pop e rock.. Dal 1999 prende lezioni da Andrea Allione, ex chitarrista di Paolo Conte e partecipa a seminari di approfondimento del linguaggio jazzistico tenuti da Jim Hall. Supera l’esame di ammissione al Conservatorio Statale di Klagenfurt (Austria), perfezionandosi nella sezione Jazz. Inizia ad insegnare in diverse scuole musicali del Friuli Venezia Giulia. Nel 2000 si avvicina al tango, contemporaneamente studia con il maestro Claudio Pino Enriquez. suonando in diverse formazioni di musica swing, jazz e tango. Nel 2003 collabora con l’ Accademia di Arte Drammatica “ Nico Pepe “di Udine, per la quale compone ed esegue dal vivo le musiche dello spettacolo “ Viaggio intorno a Cechov, il Giardino dei Ciliegi “ al teatro Giovanni da Udine. Ha composto ed arrangiato , insieme ad Alan Malusà Magno, le musiche per il progetto “ Geografie dell’anima “ proposto dal servizio bibliotecario del Medio Friuli in collaborazione con Claudio De Maglio, direttore dell’ Accademia Nico Pepe. Nel 2004 partecipa alla composizione di diverse colonne sonore per spettacoli teatrali e spettacoli di danza utilizzando spesso come linguaggio comune lo swing e la musica manush. Negli ultimi anni si è dedicato all’attività concertistica all’interno di manifestazioni e festival friulani, tra cui “Friuli Doc” a Udine e “JAZZ & WINE” Festival a Cormons esibendosi in diversi locali del Triveneto con cadenza settimanale.
Andrea Casaccio, musicista, compositore ed insegnante; autore di quattro album, come chitarrista solista è stato Ispettore d’Orchestra presso l’Orchestra Regionale del FVG. Insieme all’attività di musicista ha dedicato gli ultimi 10 anni della sua vita allo studio dell’impatto delle Frequenze Sonore, Elettriche e Magnetiche sul corpo umano. Operatore di Biomusica-Musicoterapia Evolutiva, Master in “Musica, Musicoterapia e Neurologia” presso l’Università di Ferrara, Esperto di “Voce e Campane tibetane” applicate al corpo umano, membro dell’associazione Cimatica.
<<Il privilegio di vivere il nostro tempo è accordato ad ogni essere umano nella misura in cui, uscendo fuori dai paradigmi occidentali moderni, siamo in grado di cogliere il significato profondo che ogni momento complesso porta con sé. Lo affermo con forza io che, dopo un trapianto di cuore, ho conosciuto la malattia e la morte. Perché un cuore strappato è comunque una morte, seguita da una rinascita, della quale sono stato protagonista nel ricomporre i pezzi di una Vita interrotta. Quando una vita si spezza, la vita che ne segue non sarà più come prima. E questa è una buona notizia. Lo è perché la vita che ti ha portato alla malattia segnalava da tempo che qualcosa andava cambiato, su tutti i piani, ma eri troppo distratto per accorgertene. E se non hai la forza o la voglia di cambiare , è la Vita che lo fa per te, se ti vuole bene. Il tema della vita come nascita, morte e ri-nascita mi accompagna da sempre, da quando nel 1976 mia madre con me in pancia assisteva al terremoto più devastante della storia del Friuli Venezia Giulia.>>
Dalla devastante alluvione de La Plata, sgorga impavida La Raiz De La Vida, l’ultima opera di Andrea Casaccio, musicista, insegnante e compositore, attualmente Ispettore d’Orchestra presso la Sinfonica Regionale, che incide la sua esperienza di vita in musica.
Originario di Catania, classe ‘76, residente in Friuli, Casaccio si è avvicinato da subito all’universo musicale studiando jazz, chitarra classica e moderna, tutto da autodidatta. L’ardente passione che nutre da sempre nei confronti della musica “trasmessagli geneticamente dalla nonna paterna” svela Andrea, è diventata negli anni, cocente quotidiana mansione. In Italia si è esibito in teatri, locali e festival, componendo egli stesso musiche per spettacoli teatrali e di danza. Il difetto di una condizione lavorativa soffocata e soffocante, lo ha condotto più tardi in Argentina, a La Plata, capitale della provincia di Buenos Aires, terra natia del Tango, matassa di apatico destino. “Quando mi trovavo a La Plata c’è stata una violenta alluvione che ha provocato molti morti, dalla quale ho preso un’infezione polmonare che mi ha causato degli aggravamenti di salute, obbligandomi ad un trapianto di cuore” spiega Casaccio. La raiz de la vida è il disco, in uscita nel 2017, che nasce da tale dolorosa, assoluta e viscerale esperienza di trapianto di cuore che l’artista ha affrontato nel novembre 2013; incarna la trasposizione in musica della sfida giocata sin all’ultimo, primo battito. “Toccare livelli di sofferenza così totale, ti permette di percepire la vita con occhi diversi, di viverla con un distacco che non è mancanza di partecipazione, bensì radicale conquista dell’essenza”.
La nuova opera, La raiz de la vida, attraverso un percorso musicale dalle sonorità orientaleggianti, traccia un solco di demarcazione netto, rispetto ai precedenti dischi per il suono incisivo e la maturità compositiva che la rappresenta. Un viaggio che è partito dalla copertina bianca come la candida schiettezza della nascita, quando nel 2008 Andrea ha inciso il suo primo Cd da solista dal titolo Etna, battesimo della sua avventura di padre e compositore. Ricco di collaborazioni ed interamente dedicato al femminile, è invece il suo secondo disco, uscito nel 2010, L’isola delle Correnti. Mentre, El hombre de las estrellas è la terza opera incisa nel 2012, un’anticipazione del suo viaggio in Argentina. Un vero e proprio cammino stellare percorso dall’essere umano attraverso un viaggio concertato tra la perdita e la riconquista.
La musica ha accompagnato Andrea da sempre, consentendogli di ricostruirsi e di rialzarsi dopo ogni difficoltà “è stata anzitutto uno strumento di autoconoscenza poiché implacabile, funge da specchio e riflette la nuda realtà”.