Acufene Audio Test ADB ITALIA

a cura di Pietro Fontana

Il Metodo ADB ITALIA è stato creato per rendere disponibile a tutti questa forma rivoluzionaria di terapia dell’acufene! COME UTILIZZARE OndaSonora Acufene con Frequenze in Hz. ADB ITALIA ha sviluppato questo sistema di riduzione o mascheramento dell’acufene suggerendo l’ascolto di almeno 15 minuti di terapia del suono frequenziale ogni giorno. La traccia audio ti consente di fare proprio questo, puoi persino usarla per rilassarti e addormentarti più facilmente. La sessione deve essere inizialmente ascoltata tramite cuffie stereo.

Gli acufeni soggettivi sono causati da attività neuronale anormale nella corteccia uditiva. Questa attività deriva da qualche interruzione o alterazione di input dalle vie acustiche (coclea, nervo acustico, nuclei del tronco encefalico, corteccia uditiva). Tale interruzione può causare una perdita di soppressione dell’attività corticale intrinseca e forse la creazione di nuove connessioni neurali. Alcuni ritengono che il fenomeno sia simile allo sviluppo del dolore da arto fantasma dopo un’amputazione. La perdita dell’udito trasmissiva (causata da tappo di cerume, otite media, o disfunzione della tuba di Eustachio) può anche essere associata ad acufeni soggettivi, alterando lo stimolo acustico per il sistema uditivo centrale.

Gli acufeni oggettivi rappresentano il rumore effettivo generato da fenomeni fisiologici che si verificano in prossimità dell’orecchio medio. Generalmente il rumore proviene da vasi sanguigni, sia vasi normali in condizioni di flusso aumentato o turbolento ( causato da aterosclerosi) che vasi anomali (nei tumori o nelle malformazioni vascolari). A volte spasmi muscolari o mioclono dei muscoli palatini o dei muscoli dell’orecchio medio (stapedio, tensore del timpano) causano rumori di click.

Valutazione degli acufeni

Anamnesi

L’anamnesi della malattia attuale deve considerare la durata dell’acufene, se è in uno o entrambe le orecchie e se si tratta di un tono costante o intermittente. Se intermittente, il clinico deve determinare se è regolare e se ha all’incirca la frequenza del polso o è sporadico. Devono essere osservati eventuali fattori che possano esacerbare o alleviare (la deglutizione, la posizione della testa). Importanti sintomi associati comprendono perdita dell’udito, vertigini, otalgia e secrezione dall’orecchio.

La rassegna dei sistemi deve cercare i sintomi di possibili cause, tra cui diplopia e difficoltà a deglutire o parlare (lesioni del tronco encefalico), debolezza focale e disturbi sensoriali (disturbi dei nervi periferici, compresa la disfunzione del nervo cranico). Si deve anche valutare l’impatto degli acufeni sulla persona. Occorre considerare se l’acufene è sufficientemente fastidioso da provocare ansia significativa, depressione o insonnia.

L’anamnesi patologica remota deve indagare sui fattori di rischio per l’acufene, comprese esposizione a rumori forti, variazione di pressione improvvisa (da immersioni subacquee o viaggi in aereo), storia di infezioni dell’orecchio, del sistema nervoso centrale o traumi, radioterapia alla testa, e una recente perdita di peso importante (rischio di disfunzione della tuba di Eustachio). Si deve accertare l’uso di farmaci, in particolare salicilati, aminoglicosidi (classe di antibiotici che viene impiegata per il trattamento di infezioni batteriche gravi) o diuretici dell’ansa.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo si focalizza sull’orecchio e il sistema nervoso.

Il condotto uditivo deve essere ispezionato ricercando secrezioni, corpi estranei e cerume. La membrana timpanica deve essere ispezionata cercando segni di infezione acuta ( arrossamento, rigonfiamento), infezioni croniche (perforazione, colesteatoma) e tumorali (massa di colore rosso o bluastro). Importante è il test di Weber utilizzando un diapason da 512 Hz.

Sono valutati i nervi cranici, soprattutto la funzione vestibolare ( Capogiro e vertigini) insieme a forza, sensibilità e riflessi periferici. Uno stetoscopio è utilizzato per ascoltare il rumore vascolare lungo il decorso delle arterie carotidi, delle vene giugulari, sull’orecchio e zone adiacenti.

Segni d’allarme

I seguenti reperti destano una particolare preoccupazione:

  • Soffio, sopra l’orecchio o il cranio
  • Sintomi o segni neurologici di accompagnamento (altri rispetto alla perdita dell’udito)
  • Acufeni monolaterali

Interpretazione dei reperti

In alcuni casi, l’acufene può indicare una patologia retrococleare, come uno schwannoma (neurinoma) vestibolare (tumore benigno ma invasivo che si origina dalla porzione vestibolare dell’VIII nervo cranico nel condotto uditivo interno). È importante notare se l’acufene è monolaterale, perché gli schwannomi vestibolari si possono manifestare soltanto con un acufene monolaterale. Questa diagnosi è più probabile se vi è anche una perdita dell’udito neurosensoriale monolaterale o una perdita dell’udito asimmetrica, peggiore nell’orecchio con l’acufene.

Bisogna distinguere anche i rari casi di acufeni obiettivi dai più frequenti casi di acufeni soggettivi. L’acufene pulsante o intermittente è quasi sempre obiettivo (sebbene non sempre rilevabile dall’esaminatore), come quello associato a un soffio. Gli acufeni pulsanti sono quasi sempre benigni. L’acufene continuo è solitamente soggettivo (eccetto forse per quello provocato da un ronzio venoso, che può essere identificato dalla presenza di un soffio e spesso da un cambiamento dell’acufene con rotazione della testa o compressione della vena giugulare).

Le cause specifiche spesso possono essere sospettate in base ai reperti dell’esame obiettivo. In particolare, l’esposizione a forti rumori, barotrauma, o a certi farmaci prima dell’esordio suggeriscono questi fattori come cause.

2 commenti

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Lamento un fastidioso acufene. Chiedo se possibile effettuare un test se possibile da remoto.
Grazie
Oreste Frediani

Gent.mo sig. Fridiani,
certamente il test può essere svolto da remoto.
Riceverà tramite mail il numero di telefono per contattare il sig. Pietro

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